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La "Madonna delle Grazie" di Montenero
Il più celebre e importante Santuario mariano della Toscana sorse nella seconda metà del ’300, in seguito al ritrovamento di un’icona della Vergine nel 1345, da parte di un anziano contadino-pastore storpio, che la rinvenne alla foce del fiume Ardenza: egli udì una voce che lo pregava di portarla sulla cima del colle di Montenero e, obbedendo all’invito, se la caricò addosso; ma dovette ben presto depositarla a terra, perché troppo pesante: riacquistò però miracolosamente l’uso degli arti inferiori, così poté portare a termine la sua missione.
La leggenda viene in qualche modo confermata da studi storici che ne fissano con certezza in quegli anni l’inizio del culto, poiché si sa che i Livornesi conobbero da allora una stagione d’intenso fervore mariano.
La tavola della "Vergine con il Bambino in braccio" di Montenero, secondo la tradizione, sarebbe giunta in Toscana dall’Oriente. La Vergine, seduta e abbigliata con veste rossa e manto azzurro, entrambi profilati in oro, sostiene il Bambino, avvolto in una veste arancio con decorazioni auree. La mano destra del Bambino è protesa verso la madre e si aggrappa ad un lembo della sua veste; sull’avambraccio destro della Vergine è posato un uccellino. Ora l’immagine è incastonata all’interno di un grandioso altare barocco.
In breve tempo, intorno a quest’icona fu costruito un piccolo Oratorio, custodito da alcuni Eremiti. Successive e ripetute rielaborazioni architettoniche e artistiche hanno trasformato questo luogo di culto della Vergine nell’ampio e articolato complesso odierno. I primi interventi di un certo rilievo si devono ai Gesuati – che ebbero in cura il Santuario dagli Anni Quaranta del ’400 al 1668 –; successivamente, il monumentale complesso fu radicalmente trasformato dai Padri Teatini, cui fu affidato il Santuario nel 1720: l’intervento più scenografico da loro realizzato fu senza dubbio la maestosa ‘Cappella dell’Altare maggiore’, in stile tipicamente barocco.
I Monaci Vallombrosani, che subentrarono ai Teatini, si occuparono della decorazione della Chiesa, ampliarono il Convento teatino e lo unirono al Santuario, erigendo un braccio del Monastero che fa angolo con la facciata della Chiesa stessa.
Ogni anno, a turno, una Diocesi toscana si reca in pellegrinaggio al Santuario il 15 Maggio, nella festa della "Madonna delle Grazie" [proclamata da Pio XII Patrona della Regione nel 1947], per la tradizionale offerta dell’olio che arde perennemente davanti alla sacra immagine.
Innumerevoli sono i Pellegrinaggi a questo Santuario, ulteriormente arricchito di nuovi spazi di accoglienza, in occasione dell’Anno Giubilare del 2000.
Ne sono particolarmente devoti i marinai livornesi che – adusi alle dure fatiche della gente di mare – pur se figli di una terra talvolta ostentatamente poco ‘praticante’, venerano da sempre la "Madonna delle Grazie" di Montenero come loro celeste Patrona.

  
Come raggiungere il Santuario
  • Stazione Ferroviaria Centrale di Livorno
    servendosi degli autobus di "linea 2" fino a Piazza delle Carrozze proseguire con la funicolare, (stesso biglietto) .
  • Superstrada Livorno-Quercianella,
    uscita 
    Montenero seguire direzione Castellaccio altezza benzinaio "IP" proseguire dritti verso Piazza delle Carrozze, parcheggiare
    presso i parcheggi disponibili, prendere Funicolare per raggiungere Santuario costo del biglietto 1,20 Euro (durata biglietto 75 minuti)
  • Strada statale Aurelia (n. 1)
    appena in vista della Cappella dell'Apparizione si sale fino direzione Castellaccio altezza benzinaio "IP" proseguire dritti verso Piazza delle Carrozze, parcheggiare presso i parcheggi disponibili, prendere Funicolare per raggiungere Santuario costo del biglietto 1,20 Euro (durata biglietto 75 minuti)
  • Per i Pullman Gran Turismo
    poco dopo la Cappella dell'Apparizione, andando verso Antignano, si può prendere il viale del Tirreno e fare la strada panoramica che conduce al Piazzale-parcheggio Giovanni XXIII.